Quello che mi ha sempre colpito di questa Sonata è il fatto che è stata composta da Paganini nel 1803, ben prima che venissero pubblicati i metodi dei vari Carulli, Giuliani, Aguado e via dicendo, ma soprattutto che quando l'ha composta lui aveva solo 21 anni .
Nell'arco degli anni, ho provato varie volte a suonarla, ma solo da pochissimo ho imparato a farla in maniera soddisfacente. Sicuramente avrei dovuto lavorarci ancora un po', ma mi è sembrato bello proporvela proprio oggi, nel giorno del decimo anniversario di questo magnifico forum , come ringraziamento al maestro Delcamp e a tutti gli amici, alcuni dei quali ho avuto il piacere di conoscere di persona, che mi hanno fatto compagnia e dai quali ho sempre imparato qualcosa.
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saluti doge.
, anche a me questa sonata di Paganini mi ha subito colpito, sopratutto l'allegro iniziale, per la sua, forse uso un termine non corretto, "freschezza". In una mia personale playlist ne ho una versione della brava FIlomena Moretti, molto ben interpretata anche nel suo caso.
. Grazie in particolare a Giorgio per i consigli: effettivamente in brani di questo tipo è bene respirare un po' di più, forse anche abbandonarsi a qualche eccesso interpretativo, che ci sta benissimo in autore così istintivamente istrionico e dotato di senso dello spettacolo come Paganini . Basterà assimilare un po' di più questa sonata e, direi soprattutto nel mio caso, cercare di rimanere meno "ingessato" davanti al microfono 
